Ho scritto questa poesia mentre osservavo una farfalla morire alla mia finestra. Quando una farfalla sta per morire, cerca uno spazio sicuro e smette di muoversi. Anche se la si tocca, può volare un’ultima volta, ma alla fine cade. Sembra allo stesso tempo senza vita e ancora viva. Ho deciso di mettere la farfalla tra le rose secche, entrambe morte ma vive. Alcune persone conservano i fiori essiccandoli per conservare i ricordi speciali a essi associati, come matrimoni o primi appuntamenti. Questo processo trasforma il fiore in una “mummia” e l’unico ricordo della sua vita è il profumo, a volte più forte di quello di un fiore fresco. Ho visto un’analogia con l’AS, una malattia che inizia dall’osso sacro e si diffonde al bacino e alla colonna vertebrale. Il bacino ha la forma di una farfalla e talvolta viene chiamato “osso della farfalla”. Durante la AS, l’intero corpo si incurva come un bruco, in procinto di trasformarsi in una farfalla pietrificata. Il corpo della scultura comprende una catena di metallo con lo stesso numero di parti della colonna vertebrale, uno stomaco di argilla e ossa delle gambe contorte. Lo stomaco svolge un ruolo importante nella AS: il consumo di prodotti contenenti glutine o lattosio può aggravare l’infiammazione, bisogna seguire una dieta speciale. Nella scultura, lo stomaco è riempito di essenza di soda-rosa, che porta alla distruzione dei blocchi di gesso sottostanti, simile alla distruzione delle ossa da parte della AS.