Nel tuo lavoro si trovano influenze della storia dell’arte europea, per esempio nella scultura futurista o negli esperimenti fotodinamici?
Nel tuo lavoro si trovano influenze della storia dell’arte europea, per esempio nella scultura futurista o negli esperimenti fotodinamici?
Quando faccio ricerca, non mi limito al mio contesto culturale e geografico. Sono interessata alla storia dell’arte e al folklore di diverse culture. La storia dell’arte europea è un’importante fonte di ispirazione. Per esempio, la serie Sensation si ispira alle statue votive italiane, dove materializzo delle fugaci sensazioni all’interno del corpo e porto l’attenzione sulla presenza stessa del corpo nel momento. L’opera Headwind si ispira a Forme uniche nella continuità dello spazio (1913) di Umberto Boccioni (1882-1916) e allo Schiavo ribelle (1513) di Michelangelo (1475-1564) per visualizzare uno stato momentaneo del corpo carico di un forte senso di movimento e tensione.
La forza che immagini agisca sulle sculture è dovuta a un movimento endogeno o esogeno? In particolare Headwind che forza manifesta?
Ciò che mi spinge a realizzare le opere è un gioco di mondi interni ed esterni, di cui è difficile parlare come entità separate. Essenzialmente Headwind cattura la volontà di liberarsi dalle costrizioni del proprio peso e della forza esterna apparentemente opprimente. Visualizza un gesto di ricerca di cambiamenti e consente interpretazioni diverse e aperte.
Hai un’innegabile attrazione per le marionette e gli studi anatomici. Da dove nasce il tuo interesse per le marionette di legno?
Nella mia vita non c'è stato nulla in particolare che mi ha condotto verso questo interesse, e la decisione di studiare le marionette è stata inaspettata. Forse si può far risalire al primo spettacolo di marionette che ho visto, Pierrot di Philippe Genty (1938). Durante l’opera ho provato un misto di estraneità e bizzarria, passività e desiderio, eleganza e fatalismo. Questi sentimenti contrastanti hanno ispirato il mio lavoro non solo ne strutture fisiche, ma anche a livello metafisico, in linea con la mia esperienza di vita e la mia personalità.
Nelle tue opere indaghi il movimento e le forze di cambiamento che pervadono la figura umana. Da cosa nasce questa esigenza?
Credo che i gesti fisici possano riflettere le attività psicologiche. Secondo questa logica, i gesti corporei estremi spesso derivano da sentimenti ed emozioni forti. Le marionette sono versioni semplificate degli esseri umani. Come gli esseri umani, le marionette hanno dei limiti nelle articolazioni. Pertanto, nelle mie sculture utilizzo i vincoli e il contrappeso delle forze tra le articolazioni – comunemente considerate una “limitazione” per gli esseri umani – per garantire alle sculture umanoidi la “libertà” di stare in piedi
Lo spettatore si percepisce come un voyeur o c’è una complessa interazione tra censura ed esibizionismo sessuale nel suo lavoro?
Non mi interessa il feticismo, piuttosto ritraggo il corpo nella sua naturale nudità come metafora delle pure percezioni della mente. È vero che alcuni spettatori hanno commentato che il mio lavoro è erotico, ma in realtà non realizzo quasi mai opere dal punto di vista sessuale. Forse questo commento può portare a interessanti domande su dove si trovino i confini tra erotismo e non-erotismo nella percezione sociale generale del corpo. Quali opere d’arte sono soggette a censura nella società odierna e quali no? Chi definisce i criteri di censura? Questi criteri si adattano ai contesti geografici e culturali?